Banca Dati 'Giulio Rospigliosi' | indice |
Convegno ALESSANDRO ANGELINI Fabio Chigi e Giulio Rospigliosi: momenti di contatto nel mecenatismo artistico Alessandro Angelini, ricercatore presso l'Università dell'Aquila, nei suoi studi si è dedicato prevalentemente alla pittura e alla scultura senesi del Rinascimento, collaborando alla cura e alla stesura di cataloghi di alcune importanti esposizioni (tra le altre, Domenico Beccafumi e il suo tempo, Siena 1990; Francesco di Giorgio e il Rinascimento a Siena, Siena 1993) e all'arte fiorentina del primo Rinascimento (Disegni italiani del tempo di Donatello, Firenze 1986; L'arte a Prato nel Quattrocento, in Prato. Storia di una città, Firenze 1991). In anni più recenti il suo campo d'interessi si è spostato anche sulla scultura romana del Seicento e in particolare sul Bernini (Gian Lorenzo Bernini e i Chigi tra Roma e Siena, Milano 1999). abstract: La chiesa dei gesuiti di Siena, San Vigilio, resta una delle espressioni più monumentali e solenni dell'arte barocca romana in una città toscana. La struttura fu progettata infatti dal celebre architetto padre Orazio Grassi, la volta interna fu dipinta dal pittore senese cortonesco Raffaello Vanni e le cappelle furono fatte decorare, per interessamento di membri delle famiglie gentilizie senesi (Gori, de' Vecchi, del Taja), da alcuni importanti artisti attivi a Roma (Giovan Francesco Romanelli, Mattia Preti, Ercole Ferrata, Giuseppe Mazzuoli). In questo contesto scarsa attenzione è stata dedicata al monumento funebre dell'abate pistoiese Antonio Rospigliosi, figlio di Camillo e nipote dell'allora cardinale Giulio, al quale il giovane era molto caro specie in virtù dei suoi spiccati interessi letterari (A. Negro 1999). Il sepolcro, fatto erigere appunto dal padre e dall'illustre zio, presenta una tipologia molto precoce nel panorama del barocco romano, riflettendo evidentemente il motivo della piramide con l'imago clipeata del defunto, sperimentata solo pochi anni prima dal Bernini per la cappella Chigi di Santa Maria del Popolo a Roma. Al di là dei problemi attributivi per i quali formuleremo una proposta in sede di convegno, il monumento è chiara testimonianza di come il mecenatismo Rospigliosi seguisse le tendenze più innovative della statuaria berniniana caldeggiate dallo stesso Alessandro VII. |
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